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[...] Essendo nata a Grosseto, decisamente l'autrice si ritiene una grossetana. «Sembra una tautologia», dice, «ma non lo è: penso che ci sia un'anima dei luoghi, io respiro quella della mia città e non potrei vivere altrove.» Per questo motivo, i suoi racconti sono ambientati tutti a Grosseto e dintorni, e raccontano con magico realismo storie di piccola borghesia, di microcosmi condominiali e familiari, resistenti al cambiamento, dove le innovazioni entrano lentamente nei modi più impensati e dove a prevalere spesso sono le figure femminili, che sanno come affrontare e risolvere con umorismo e saggezza le situazioni nuove e quelle improvvise. Inoltre, gli studi filosofici, che la definiscono dal punto di vista culturale forse più di quelli medico-scientifici, la portano ad analizzare e scomporre i minimi eventi del quotidiano fino a trarne considerazioni esistenziali [...].